“L’uomo ha perso la
capacità di prevedere e prevenire; finirà per distruggere
la Terra.”(Albert Schweitzer).
Diciamo e ripetiamo che
la distruzione della terra è impossibile o che non ci riguarda perché
rinviata ad un futuro lontano. Ma no,maevidentemente sono solo scuse,
idiozie infondate che come pezze ci permettono di rattoppare vecchi jeans
per non farci credere all’idea di una fine vicina.
“Bisognerebbe fare,
dire, promuovere, attivare...”, parole, belle parole, che valgono fino a un
certo punto, se poi non si trasformano in realtà. E nonostante il drammatico aggravamento
delle problematiche ambientali è difficile reperire notizie e dati attendibili,
mentre dovremmo poter essere quotidianamente informati e sollecitati a formarci
una coscienza ambientale.
Purtroppo, molte persone
sono indifferenti o disinteressate, oppure si limitano a criticare senza fare
nulla di concreto. La società deve reagire immediatamente convincendo se stessa
che ogni singolo, piccolo gesto è di estrema importanza, per vincere una corsa
contro il tempo. Il problema della riduzione del numero delle preziosissime e
laboriose api, a cui le televisioni nazionali hanno dato scarso rilievo, sono
un esempio di retorica politica, inoperosa; gli eurodeputati si sono infatti
riuniti lo scorso 18 dicembre, approvando una risoluzione in cui si sottolinea
il bisogno di adottare un programma d’azione più ambizioso. Ma si realizzerà? Un
intero ecosistema attende azioni concrete.
Ulteriore esempio può
essere la Cop25 (venticinquesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni
Unite), svoltasi agli inizi di dicembre. Durante la conferenza sono stati
ripresi molti aspetti degli accordi di Parigi, che, purtroppo, non sono stati
sottoscritti da molti paesi.
Molti hanno definito il
2020 come l’anno cruciale per l’avvio del cambiamento, ma realmente cosa
possiamo fare se chi ha in mano le leve del potere politico ed economico non
vuole veramente cambiare direzione? Basti pensare a ciò che sta accadendo in Australia:
al momento sono oltre 4 milioni di ettari di foreste distrutte dalle fiamme dei
roghi, in cui hanno perso la vita almeno ottomila esemplari di koala -specie a
rischio estinzione- e una ventina di persone. Il governo australiano però non
crede nel riscaldamento globale e nel cambiamento climatico, infatti non ha
sottoscritto gli accordi di Parigi per la riduzione delle emissioni.
Ultimamente su
piattaforme e social è affrontato frequentemente il tema “ambiente”. Spero di
non annoiare nessuno con l’ennesimo articolo in merito. A mio avviso è però
importante rendersi conto della gravità del periodo storico che stiamo vivendo,
senza però essere del tutto negativi: si stanno comunque facendo passi avanti:
a partire dal prossimo anno potremmo letteralmente mangiare i nostri piatti,
biodegradabili, magari spostarci in bici su ciclabili illuminate sia di giorno
che di notte, grazie alla luce solare e a cristalli incastonati nell’asfalto e
magari viaggiare su strade la cui composizione contiene plastica riciclata.
Caro 2020 la nostra
fiducia è totalmente riposta in te. Ci dispiace addossarti ogni responsabilità,
ma d’altro canto chi dovrebbe assumersele non sta facendo ciò che dovrebbe per
evitare che il mondo vada verso la catastrofe. La speranza è che tu possa essere
il trampolino di lancio per un decollo inarrestabile, che permetta così ai
nostri nipoti di rimanere incantati vedendo la neve fioccare, la natura
nuovamente rigogliosa, correndo tra incantevoli foreste.
Buon anno a tutti!
Sono Martina, molto lieta. Mi reputo un animo quieto, solare e a volte lievemente anticonformista rispetto alla nostra attuale società, uno di quelli che esterna facilmente ciò che prova e ciò che pensa. Non rinuncerei a una manciata di minuti all'aria aperta, magari in prossimità di un ciliegio in fiore o di una distesa di gioiose primule, così come all'esprimermi attraverso l'arte della danza.