Il 31.12.2019 è il
giorno che chiude un anno; tra i mille festeggiamenti e botti aspettando la
mezzanotte, c’è chi sta già guardando al 2020 con uno spirito nuovo e con
emozione. Molti avranno compilato la fatidica lista dei buoni propositi del
nuovo anno ed altrettanti si saranno accorti di non aver mantenuto quelli
passati.
C’è una cosa, però, con la quale il decennio passato ci saluterà con
caloroso addio, ossia il discorso del Presidente della Repubblica Italiana,
Sergio Mattarella.
Il discorso si è appena concluso ed è come se, nella stessa sala da cui
parla, fossero proprio presenti le migliaia di italiani che lo hanno ascoltato
invece da casa, vedendolo in televisione, che lo applaudono e si complimentano
con lui. Un discorso impeccabile e rigoroso, come lo è il Presidente
d’altronde, che riesce, seppur con lentezza, ad affascinare chiunque lo stia
ascoltando.
L’anno si conclude così con un buon auspicio, ricordando il passato ed
assaporando il futuro con parole ben elaborate ed espressive.
Ogni piccola pausa è utile per rielaborare ogni frase precedentemente
detta, così da rendere tutti gli argomenti importanti e di facile
interpretazione.
“…proviamo a guardare l’Italia dal di fuori, allargando lo sguardo oltre il
consueto…”
Con questa frase Mattarella invita tutti a guardare le cose secondo
un’altra prospettiva. A non abituarsi ad avere paraocchi che limitano la vista
e bloccano la mente di ognuno di noi. Quale invito migliore poteva concederci
se non quello di imparare a vedere con occhi migliori?
Bisogna a volte lasciare il “beneficio del dubbio” e rendersi conto che non
sempre le cose sono solo come le vediamo noi, ma c’è un mondo fuori dal nostro
piccolo nido che ci guarda e ci osserva, giorno dopo giorno.
Dobbiamo far sì che il futuro sia già adesso, attimo dopo attimo e che
nulla sia lasciato al caso, così che ognuno di noi possa ancora credere in
questa Italia e che ci sia ancora fiducia in un sistema democratico che
funzioni.
In Italia persiste l’ostacolo del fatto che tutti vogliono essere
protagonisti di qualcosa; bisogna invece impegnarsi a vivere e a combattere
dall’interno i problemi che ormai da anni ci logorano e che hanno risvegliato
una crisi economica non indifferente. A volte risolvere problemi è semplice ed
altre volte più difficile, basta che ci sia uno spirito cooperativistico e di
aiuto per un fine maggiore e subito è possibile arrivare alla soluzione dei
problemi. La difficoltà sta sempre nel riuscire a fare un passo indietro e
capire che da soli non si andrà mai da nessuna parte.
Gli italiani non hanno bisogno di ostilità, battibecchi e sceneggiate da
parte di chi in realtà dovrebbe guidarli e rendere la nostra Nazione sempre più
unita e ben vista al di fuori delle frontiere.
È vero, non serve una nomina o una carica politica per poter cambiare le
cose. Per questo motivo il Presidente Sergio Mattarella invita i giovani a
vivere la quotidianità sociale, interessandosi ai propri concittadini ed al
proprio Paese così da non rendere l’Italia un posto da cui fuggire, ma in cui
vivere con serenità e partecipazione di crescita. Ai giovani viene sempre
chiesto tanto ed ora viene loro richiesto il compito più semplice: partecipare.
Essere presenti nella quotidianità di tutti ed avere fiducia nelle
persone e nelle istituzioni ma soprattutto in sé stessi. Perché essere
consapevoli di chi si è, può renderci migliori con noi stessi e con gli
altri.
Il Presidente della Repubblica valorizza e cita le famiglie italiane che in
questi ultimi periodi hanno dovuto affrontare momenti molto duri, riuscendo a
superarli, spesso con sacrifici.
Richiama al dialogo ed al civismo, che oggi più che mai dovrebbe essere nel
“bagaglio” di ciascuno di noi, per abbattere barriere sociali che non fanno
altro che aumentare un clima di odio e superficialità.
Poi a tono, ribadisce che l’Italia vera è una sola, costruita
sull’altruismo e sul dovere e che non sono ammessi valori che vadano a
contrastare i primi due. “Spreca” qualche minuto per ricordare a tutti
l’importanza del senso civico e della misura al tempo dei Social Network ed del
mondo online. Mondi che possono servire ad ampliare il nostro linguaggio e la
nostra comunicazione con altre persone, ammonendo, però, chiunque li utilizzi
con malizia, denigrando con troppa leggerezza chi non la pensa allo stesso modo
così da alterare uno scambio di opinioni o per trarne vantaggio nella
diffusione di notizie false.
L’Italia si può dire che appaia come “un’unica opera d’arte” ed è sempre
giusto ricordarne la sua bellezza che sempre deve essere valorizzata con un
maggiore ed efficace dialogo tra istituzioni culturali e società, così da
favorirne lo sviluppo e la condivisione.
Mattarella è riuscito, a parer mio, a fare un’analisi dettagliata dei punti
più importanti di questo 2019 e evidenziare le strategie che nei prossimi anni
si dovranno attuare per consolidare un’Italia che riesca a riemergere e ad
avere un ruolo importante nel benessere dell’Europa. Abbiamo assistito ad un
discorso pieno di punti, valori ed ideali in cui ogni italiano dovrebbe
identificarsi e dovrebbe anche ricordare e riflettere sugli avvenimenti
ambientali, politici e sociali che hanno movimentato questo anno passato, con
la speranza di aver imparato dai propri errori ed essere sempre più sensibili
ai molteplici cambiamenti che potranno avvenire.
Un discorso di cui dobbiamo far tesoro. Al nostro Presidente della Repubblica Italiana vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per l’impegno e la dedizione che lo vede impegnato quotidianamente nel lavorare al servizio degli italiani.
Io sono Elia. Amo scrivere e raccontare quello che tutti i giorni ci passa davanti agli occhi e che ignoriamo. Mi piace osservare, prendermi del tempo, una pausa per capire come è girato il mondo per poi stravolgerlo e vivere la mia vita descrivendola secondo quelli che sono i miei pensieri, e perché no, magari anche i vostri.