L’usuale è divenuto
inusuale. Come uccelli in gabbia vediamo il paesaggio al di fuori della
finestra e lo desideriamo; le comodità d’un tempo non sono più permesse. E per
la prima volta il responsabile non è un essere umano.
Le limitazioni alla nostra vita quotidiana sono entrate in vigore già da
qualche tempo, ma solo adesso iniziamo a farci l’abitudine, per quanto ci è
permesso. L’aria fresca del mattino, le nuvole del pomeriggio e i raggi
luminosi della sera sono futili vagheggiamenti dell’intelletto, limitato, ora,
ad osservare. Le azioni della vita frenetica, alla quale eravamo abituati, sono
diventate lontani miraggi d’un avvenire incerto, in cui la facile uscita del
sabato sera è volta al pericolo di una morte annunciata.
Per la prima volta dal
dopoguerra, ogni essere umano viene privato della propria libertà. Le abitudini
di una vita vissuta da uomini del XXI secolo vengono stravolte di netto in
poche giornate e la vita sociale quasi del tutto annullata. Tanti gli obblighi
e le restrizioni, in questo tempo in cui una pandemia tutto move, dove l’unica
concessione è l'esistenza e l'impotenza, che ormai governa i sentimenti, riduce
i precedenti molteplici impegni ad uno solo: webcam accesa di fronte all’intera
umanità.
Penso questa come
l’unica vera possibilità di comprendere l’immenso valore dei reali rapporti
interpersonali, a volte sottovalutati ed incolti.
Ci troviamo a subire
l’incessante incombere di una mancanza prima sconosciuta e un sentimento di
impotenza ci invade. E nel ricordo la mente girovaga e il cuore si commuove. E
per forza di cose, il tutto s’adusa all’immensità della nostalgia che governa i
sentimenti e le passioni. E il solo potere del ricordo allevia i dolenti
fendenti che colpiscono il cuore.
Dal primo battito di
ciglia della mattina scopriamo in noi un cuore colmo d’amore avvolto
completamente dalla nostalgia dei familiari, delle amicizie e della persona
amata. A stupirci e a meravigliarci, come il canto degli uccelli in inverno, è
il sentimento che intercorre tra i due cuori innamorati, così forte ed intenso.
Per la prima volta ci si trova a combattere interiormente contro l’assenza di
quello sguardo, che esprime più di ogni altra parola, e quell’abbraccio ormai
divenuto l’unica vera casa. Si scopre il sentirsi più che mai incompleti ed
incapaci di colmare tale sensazione, perché se nel vicino passato la
corrispondenza cartacea sembrava essere l’unione più profonda, in questo
incerto presente ci si sente in ginocchio davanti all’evidenza: il rapporto necessita
d’esser realmente vissuto. E la mente non è capace di assolvere a questo reale
bisogno.
Gli occhi di quelle due
nobili anime guardano ora quelle pagine con la nostalgia di chi nulla può fare
se non limitarsi a sognare.
Musica, Arte, Parole, Pensieri, Gesti, Cuore